PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE – Appartamento privato, Milano
I principi dell’architettura bioclimatica possono essere applicati a qualsiasi appartamento o abitazione, in qualsiasi tipo di edificio, con la certezza di raggiungere livelli di benessere indoor inarrivabili con le metodologie tradizionali usate nelle ristrutturazioni.
La differenza si trova innanzitutto nella modalità di distribuzione degli ambienti, studiata in riferimento alle esposizioni dell’appartamento e delle funzioni che vi verranno svolte (cucina, camera da letto, salotto, bagni, ecc), così da sfruttare al meglio le proprietà di soleggiamento o di ombreggiamento degli ambienti.
In questo appartamento nel centro di Milano, al quinto piano, su una piazza e in un edificio degli anni ’60 con una esposizione doppia Sud/Ovest, sono state collocate le camere dal letto nella parte più fresca della casa, e il salotto nella parte più soleggiata. La cucina ed i servizi sono posizionati a Nord.
I materiali usati per la costruzione e le finiture sono stati scelti rispettando il più possibile la naturalità delle loro provenienze e finiture naturali dei legni.
Alle pareti sono stati applicati più strati di argilla naturale colorata in pasta con terre toscane, mentre nei bagni le finiture sono state fatte in Tadelakt (una tecnica proveniente dal Marocco) realizzata in calce mescolata a fiori di lavanda per ottenere il color indaco, trattata con sapone di Aleppo e infine con cera d’api per garantirne una piena impermeabilità. In Tadelakt sono stati realizzati anche alcuni portali attorno alle porte del ‘500 e ‘600 piemontese, sparse in tutta la casa.
L’argilla alle pareti è stata applicata per ottenere un importante risultato di compensazione igrometrica: questo materiale infatti assorbe e poi cede, quando necessario, il livello di umidità in ambiente, controllandone naturalmente l’equilibrio. Come risultato, la casa è più fresca del normale e dunque necessita, soprattutto in estate, di minore condizionamento d’aria. Nel caso di questo appartamento, il livello di comfort estivo è molto alto, nonostante il condizionatore non ci sia, e la ventilazione sia ottenuta con un riscontro d’aria naturale tra le finestre degli ambienti, con l’aiuto di antiche pale indiane a soffitto.
Un altro importante accorgimento bioclimatico, valutato prioritariamente con i protocolli matematici di indagine di G&P, è la parete termica in ceramica posta nella camera da pranzo: si tratta di un vero e proprio accumulatore termico in ceramica messo al posto di termosifoni o altri impianti di riscaldamento. In inverno il sole, entrando dalla finestra, scalda la ceramica della parete, che poi rilascia lentamente in ambiente il calore necessario. In estate il sole, più alto nello zenit, non riesce a raggiungere la parete perché fermato dall’aggetto del terrazzo soprastante. In questo modo non si svolge nessuna azione scaldante da parte della parete, che invece rilascia nella stanza la frescura accumulata durante la notte.
La casa, di collezionisti d’arte che amano mescolare pezzi molto antichi con altri contemporanei, presenta soluzioni miste: alcuni pavimenti e i davanzali sono stati realizzati con antiche travi francesi di rovere del ‘500 e finiti a cera d’api, mentre altri pavimenti in casa sono in cocciopesto cerato, e le porte antiche si alternano con altre modernissime in titanio e vetro.
Tutte le scelte dei materiali e distributive sono state svolte e verificate con i protocolli di Goldmann & Partners Pattern Dynamics® Interiors e Best Performance Navigator® dedicati alla definizione del corretto bilancio di sostenibilità degli interni ad alta qualità biologica.