Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato. Così scriveva Edgar Allan Poe quando ancora il viaggio rappresentava nell’immaginario collettivo un sogno da vivere non appena possibile.
Viaggiare infatti è sempre stato sinonimo di libertà e di scoperta del mondo esterno ma anche interiore.
Oggigiorno la leggerezza e la spensieratezza con le quali si pensava al semplice uscire di casa sono state totalmente sostituite dal sentimento della paura e dell’incertezza.
Il Coronavirus infatti sta generando giorno dopo giorno una crisi esponenziale che oltre a riguardare l’ambito sanitario, ha travolto anche l’industria del turismo, avendo enormi impatti che si ripercuoteranno in questo settore per molto tempo.