Oggi, quando si parla di “sostenibilità” e di “green”, si ha l’impressione di avere a che fare con parole ormai diventate di moda come fossero sostantivi o aggettivi da dover inserire per forza in un comunicato stampa o su un sito internet per poter essere aggiornati rispetto alle tematiche ambientali degli ultimi anni.
Ma fortunatamente la “sostenibilità” è molto di più di una semplice moda passeggera.
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L’industria automobilistica europea ha sottoscritto un messaggio al Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per chiedere un allentamento degli obiettivi di CO2 per le auto.In tempi di recessione gli automobilisti stanno passando ad auto più piccole e meno potenti (con minori emissioni). Nel 2009, le emissioni di CO2 delle nuove auto sono diminuite del 5,1%. Attualmente sono in vendita almeno 35 modelli convenzionali di piccole e medie dimensioni a basso costo sotto i 95 g/km. Quasi tutte le case automobilistiche dell'UE hanno modelli di questo. La priorità nel combattere il climate change impone che la UE non abbassi la guardia rispetto agli obiettivi già concordati. Soluzioni alternative esistono e vanno perseguite.
Gli impatti della pandemia COVID-19 toccano altri aspetti non ancora pienamente alla ribalta come l’emergenza dei rifiuti sanitari domestici come maschere contaminate, guanti, medicinali usati o scaduti e altri oggetti che possono facilmente mescolarsi con la spazzatura domestica, mentre devono essere trattati come rifiuti pericolosi e smaltiti separatamente.
Il Segretariato delle Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma, o Segretariato BRS, ha dichiarato che va fatto ogni sforzo per garantire che la gestione dei rifiuti, compresi quelli di origine medica e domestica, riceva l'attenzione - anzi la priorità - che richiede.
In questo periodo di emergenza sanitaria dove è richiesto il limitamento degli spostamenti, possiamo comunque non rinunciare a viaggiare visitando, seppur virtualmente, i luoghi più affascinanti di tutto il mondo: basta una connessione Internet e alcuni click per poterli raggiungere comodamente dalle proprie case.
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Vi sono alcuni aspetti di criticità riguardanti il nuovo massiccio utilizzo di materiali d’uso sanitario a causa dell’emergenza Covid19.
L’impatto di guanti, camici, mascherine è triplicato negli ultimi tre mesi. Si tratta di un dato certamente destinato a crescere ulteriormente in misura significativa. Le associazioni FISE Assoambiente e FISE Unicircular hanno lanciato l’allarme di un sistema in forte difficoltà.
Allarmante anche l’aumento dei consumi idropotabili domestici per il lavarsi le mani contro il Coronavirus.
L’ultima ricerca italiana appena diffusa è un Position Paper steso da SIMA-Società Italiana di Medicina Ambientale, il Centro Interpartimentale FRAME dell’Università di Bologna e l’Università degli Studi di Bari in cui si evidenzia come “la velocità di incremento dei casi di contagio del Nord Italia potrebbe essere legata alle condizioni di inquinamento da particolato atmosferico che è noto funzionare da vettore di trasporto, per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus.
Tale analisi sembra indicare dunque una “relazione diretta tra il numero di casi di COVID-19 e lo stato di inquinamento dei territori”. Per questo motivo alcune Province del Nord Italia (ad esempio la provincia di Brescia) potrebbero aver subito un’azione di boost, cioè di impulso alla diffusione virulenta dell’epidemia in Pianura Padana che non si è osservata in altre zone d’Italia.
Il “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia” 2020 conferma anche per quest’anno il primato italiano per circolarità.
Siamo immersi in una economia che utilizza ancora molte materie prime, e per questo è di buona parte della crisi climatica e ambientale.
In questa politica industriale il nostro Paese ha tradizionalmente una posizione di predominio indiscusso; molto distanti, ci sono Germania e Francia. Ma stiamo perdendo posizioni: l’Italia è penalizzata dalla esiguità degli investimenti e sul fronte normativo: mancano ancora due strumenti che potrebbero aiutarla moltissimo a rendere più efficace il percorso di uscita dalle gravi ripercussioni economiche e sociali che stiamo maturando.
L’architettura è una disciplina che molto si avvicina alla pratica medica perché allo stesso modo necessita di competenza sia tecnica sia umanistica.
Tale concetto affonda le radici in uno dei testi fondativi della filosofia occidentale, la Repubblica di Platone. In quest’opera la citta è descritta come un “pascolo”, ossia un luogo di crescita, che condiziona e alimenta la salute di chi lo abita, e dunque deve essere organizzato e costruito in modo da essere “nutriente e sano”. Platone a tale scopo dichiara che “si dovranno anche educare e controllare i costruttori e gli architetti”, affinché nel pascolo non crescano “cattive erbacce” con la conseguenza di avvelenare la cittadinanza, di farla ammalare e deprimere invece che farla prosperare.
Il messaggio di Platone era che per raggiungere la salute della citta, intesa come luogo abitato e di relazioni, vanno dunque regolate e sorvegliate le discipline che organizzano fisicamente il territorio e lo spazio di vita, che sono un bene comune, la cui cura deve essere obiettivo principale delle attività dedite alla progettazione e alla costruzione.
Si tratta di un testo scritto circa duemila quattrocento anni fa, eppure ricco di significati molto attuali che toccano due concetti chiave, dal punto di vista deontologico della pratica professionale, che sono alla base del tema dell’abitare: l’architettura come terapia dello spazio, e l’idea di architettura come dispositivo sociale, capace di innescare in maniera determinante sull’uomo sia benessere sia malessere.
Condividiamo un breve spunto di riflessione da noi recentemente pubblicato sulle implicazioni economiche del Coronavirus.
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In occasione della conferenza stampa tenutasi il 25 luglio 2019, è stata presentata la ricca programmazione di eventi che da settembre avrà come palcoscenico BAM, il primo parco senza recinzioni della città.
BAM. Il logo scelto per questo progetto rimanda immediatamente all’essenza del parco: un luogo unico in città dove poter vivere esperienze culturali a diretto contatto con la natura. Dalla scritta I AM composta dai libri di una biblioteca infatti si sviluppano rami che intrecciandosi abbracciano idealmente tutti i cittadini.
Con i suoi 90.000 mq a verde BAM, pensato e realizzato da Coima per la Fondazione Riccardo Catella, si classifica come terzo parco pubblico milanese per dimensioni, la cui superficie interamente pedonabile raggiunge i 160.00 mq se si considera il sistema integrato che comprende Piazza Gae Aulenti, la sede di Regione Lombardia e Piazza della Repubblica. Tuttavia, la caratteristica che realmente lo distingue quale eccellenza all’interno del panorama non solo meneghino ma nazionale è l’assenza di qualsiasi tipo di recinzione o accesso controllato, fattore che sottolinea ancor di più la sua vocazione a luogo di incontro aperto a tutti. Un altro importante primato riguarda l’aspetto manageriale; infatti esso nasce grazie al primo accordo di collaborazione tra pubblico (Comune di Milano) e privato (COIMA SGR e Fondazione Riccardo Catella) per la gestione di un parco pubblico in Italia.
La varietà delle cento diverse specie arboree rappresentate dalle 135.000 piante disseminate nel ricco disegno di aree adibite (declinate) a prati, giardini ornamentali e foreste circolari simili a stanze a cielo aperto rende la Biblioteca degli Alberi ben più di un semplice parco urbano ma una vera e propria esposizione botanica. Sarà possibile scoprire tutto questo attraverso le numerose iniziative in programmazione a partire da settembre, come passeggiate, talks e workshop sul patrimonio del parco e il rispetto del verde.
L’obbiettivo di BAM è infatti quello di diventare centro nevralgico di un network civico e culturale aperto a tutti attraverso un palinsesto di eventi ispirati agli SDGs, i 17 obbiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Questi eventi si baseranno su quattro pilastri: #nature, #openairculture, #wellness e #education. Alla luce dell’accordo siglato tra pubblico e privato, la gestione tecnica sarà affidata alla Fondazione Riccardo Catella che coordinerà le varie iniziative curate anche dalle diverse partnership aderenti al progetto. Ognuna di loro è stata chiamata a sviluppare una di queste quattro tematiche con attività che varieranno da programmi wellness con sessioni gratuite a pic-nic con musica, da performance di Street Art a laboratori didattici e creativi sui temi dell’innovazione e della sostenibilità.
L’apertura di questo ricco calendario culturale avverrà l’8 settembre con il concerto Back to the City, eseguito dall’orchestra Filarmonica della Scala, per la prima volta coinvolta in un’esibizione en plein air: “il modo migliore per riappropriarsi degli spazi urbani dopo la pausa estiva” come ha commentato Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia, Park Ambassador di BAM.
La rivoluzione culturale in riferimento al posto di lavoro in termini di garanzia della salubrità è un tema molto attuale. Lavorare da casa ci chiama a delle attenzioni particolari riguardo agli spazi e alla loro qualità, specialmente riguardo all’aria indoor che è addirittura più pericolosa di quella dell’esterno. Gli inquinanti indoor biologici (quali virus, funghi e batteri che si riproducono in ambienti umidi come i bagni non aerati, ecc) e chimici (formaldeide, benzene, gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo, il monossido di carbonio, e tutto ciò che proviene da impianti, prodotti da pulizia, finiture e arredi) si aggiungono quelli esterni e soprattutto i virus.
COVID 19 è attualmente il nostro nemico numero uno, ma va saputo che viaggia spesso assieme a tutti gli altri inquinanti sopramenzionati.
In casa dunque è aerare abbondantemente gli ambienti per brevi periodi (3-5 minuti) più di una volta al giorno, e parallelamente cambiare nostre modalità di pulizia degli ambienti, cercando di utilizzare il più possibile prodotti naturali.